Stop n. 7a

"Le vaschette"

Sulla destra potete notare il complesso concrezionario certamente più spettacolare di tutta la grotta, con la
peculiarità di essere suddiviso in due parti distinte da una lama di roccia. Del meccanismo genetico che porta
all’evoluzione di queste forme ne abbiamo già parlato.
Attualmente questo speleotema presenta alcuni problemi sia per cause naturali sia per cause antropiche,
che verranno rimosse, al fine di restituire alla grotta la sua più bella attrazione.

Purtroppo la frequentazione libera della grotta non sempre ha visto persone sensibili alla tutela del bene e
quelli meno sensibili hanno pensato di “firmare” la loro imbecillità danneggiando questo edificio di
concrezioni, con danni di due tipi.
Il primo lo attribuiamo alla grafomania, infatti, alcune scritte deturpanti sono nella grande vasca sommitale:
tali scritte sono purtroppo ben visibili dal percorso turistico e dovranno quindi essere eliminate utilizzando
tutti quegli accorgimenti che in casi analoghi hanno permesso il ripristino delle concrezioni deturpate senza
un loro eccessivo danneggiamento.
Il secondo danneggiamento antropico è consistito nella rottura dei bordi con smartellamento di alcune delle
vasche in particolare nella parte che guarda verso l’ingresso alto. E’ evidente che tali rotture impediscono il
corretto funzionamento delle vasche danneggiate, che non possono più riempirsi d’acqua e quindi
mantengono sempre secco il loro bordo sommitale, con probabilità di rapido degrado del medesimo.
Anche quest’ apparato concrezionale è sotto scavato dal torrente ma questo fenomeno si è presentato a
seguito della traversa effettuata nel torrente. Questa, secondo i progettisti, doveva creare un lago a monte
e invece “l’invaso” si è colmatato già nel primo anno di materiale alluvionale e l’acqua, non avendo più il
freno della circolazione fra i massi e cadendo a cascata, ha acquisito più energia che è riuscita a erodere
l’alveo che era il piede delle vasche. La morale è che prima di intervenire in un sito carsico bisogna conoscere
bene i meccanismi del carsismo e operare solo quando si ha la certezza di minimizzare l’impatto.