Stop n.6a

"Su Stampu 'e Pireddu"

In questo punto siamo davanti a quello che è il ramo più esteso della grotta; sono quasi tre chilometri di
condotti, spesso di origine freatica, alternati a tratti su frattura. Il ramo principale che si sviluppa in direzione SW, arriva ai rami attivi della grotta.

 Questi sono una serie di laghetti e nell’ultimo s’innesca un sifone che porta a una parte retrostante dove scorre un fiume, quello che alimenta la sorgente. Il torrente proviene da una sorgente vauclusiana (tipo Su Gologone per intenderci) in quest’ambito le esplorazioni con tecniche speleosubacquee hanno raggiunto una profondità di oltre 80 metri con uno sviluppo longitudinale di oltre 300 metri di gallerie allagate. 

A circa 150 metri dall’ingresso, nel ramo principale, confluisce il ramo Nord. Si tratta di un sistema di gallerie freatiche, perlopiù di ridotte dimensioni, le cui esplorazioni (avvenute negli anni 80) hanno impegnato notevolmente gli esploratori. I condotti erano, infatti, interrotti per ben 6 volte da sifoni riempiti da sabbia e materiali alluvionali che è stato necessario scavare per la progressione. 

Come si è già detto questo è il ramo attivo della grotta, in caso di grandi precipitazioni le acque sotterranee non sono più in grado di fuoriuscire TUTTE dalla sorgente e riempiono tutti in condotti di Su Stampu ‘e Pireddu confluendo nel fiume della grotta con portate notevoli, tenete conto che le acque allagano condotti di oltre trenta metri quadrati e risalgono di oltre dieci metri per fuori uscire dall’ingresso. Questo fenomeno spiega, ovviamente contestualizzate ad altre ere e piovosità, le volte arrotondate da condotte a pieno carico che iniziano appunto da questo punto a scendere. Tutta l’altra parte della grotta ha subito solo l’ingrottamento del rio Sa Duchessa e dunque perlopiù si è evoluto a pelo libero ancorché con notevoli portate.

Le leggende



A Su Stampu ‘e Pireddu sono associate, a livello paesano, delle leggende sul nome di Pireddu. Una fantasiosa narrava che Pireddu fosse un bandito che qui si rifugiava, che ci fossero dei grandi laghi che lui navigava con una barca e che, addirittura, poteva fuoriuscire in prossimità di Iglesias. Le esplorazioni hanno smentito queste dicerie e sembra, molto più verosimilmente, che Pireddu fosse un poco di buono che è stato “giustiziato” in maniera sarda e gettato nell’antro dove è stato ritrovato. Ma le leggende esulano da una trattazione che deve essere rigorosamente attinente la grotta e le sue valenze.